ho riletto un messaggio
del due di agosto del novantotto
destinato agli amici di Torino
per riferire
la morte di mia figlia, del suo sposo,
delle loro due bimbe
per via dell'aria trasformata
in monossido di carbonio
dalla fiamma del gas
trascrivevo
le parole del Padre
dall'altare
preferì esprimere
il dolore del gregge
che gremiva la chiesa
al consolarci con incerte promesse
d'eternità
quelle parole
le volute d'incenso
la luce tremolante
delle candele
riflessa dalle bare
mi convincevano
della dura realtà
che il loro fato
era concluso
ero restato a lungo
nella camera ardente
per rintracciare
in ognuno
dei quattro volti
il gesto ultimo
solitario
d'addio alla vita
ahi troppo breve
ed intuivo
al di là dei ricordi
che il loro agire in quelle
esistenze pur brevi
le rendeva complete
e che il domani
ossia l'assenza del domani
era solo un miraggio
del mio dolore.
* 1998: in memoria di mia figlia Paola, di Esteban suo marito e di Laura e Sofia mie nipoti, morti insieme ad Olivos il 30 luglio di quell'anno, tre giorni prima che si compisse il cinquantennio del nostro arrivo a Buenos Aires. Sono sepolti nel cimitero di Olivos.
* gli amici di Torino: Ornella e Umberto C., amici da sempre.