CIRCULAR 123
L'ARPA E LA CHITARRA
Premessa: devo ammettere che l'arpa è uno strumento pomposo, ma non si può negare che abbia un timbro più raffinato della chitarra.]
Quando ho saputo di avere un tumore di prostata, mi sono rivolto a diversi medici, in cerca di consiglio. Quasi tutti dicono che la diagnosi precoce va considerata come un colpo di fortuna, da sfruttare subito, evitando indugi.
I medici occidentali e cristiani sostengono con fermezza che, se mi curo a modo loro, non morirò di questo male, anche se forse non potranno guarirmene. Le cure che propongono consistono in seccanti mutilazioni, da eseguire a scelta (ma non so quanto mia) col bisturì, coi raggi o con le droghe.
I medici cinesi non promettono nulla. Mi suggeriscono di bere con regolarità i loro infusi orientali durante due o tre mesi, senza tralasciare, nel frattempo, di controllare l'evoluzione del tumore (con le tecniche cristiane), e di riparlarne a giugno, quando potrebbero essersi delineati risultati assai favorevoli.
La medica maya, consultata per interposta persona, sembra garantire la remissione del tumore, a patto che io segua le sue istruzioni. Ciò implicherebbe, oltre i costi logistici, che lavorassi full-time per la mia salute e abbandonassi per lungo tempo le abitudini, le occupazioni e le preoccupazioni di oggi.
Su cosa, poi, sia da fare, sarebbe difficile mettersi d'accordo, dato che tanti uomini (e/o donne), tanti cervelli. Diciamo che non condivido a priori uno dei postulati generalmente accetti: che sia preferibile morire di Caduta, Catarro o Cacarella, come i poveri vecchi, soprattutto fiorentini, usano fare da sempre. Ad ogni buon conto ieri mi sono fatto vaccinare contro la polmonite.
Tanto vi dovevo. Sono certo della vostra solidarietà, della quale già ho ricevuto alcune prove, che mi sono state di molto aiuto e per le quali vi ringrazio, come anche, fin d'ora, per quelle a venire.
PER: FAUSTO, LUCIA, MARIELLA, GABRIELE, CARLOTTA, LORENZO;
copia per GRAZIA.
(Autorizzo i figli miei a dar copia ai figli loro, se e quando credano che ne sia il caso; prego tutti i destinatari, in virtù del carattere riservato di questa comunicazione, di non diffondere questa notizia all'infuori della ristretta cerchia di parenti che abitano in Argentina e dell'amico Jorge A., al cui indirizzo trasmetto la copia per Mariella.)