Paolo, palombaro del Nume
in orazione
Gli comunicava i suoi reperti
e ne lasciò testimonianza
Per il cieco Onnipotente
che diceva di amarlo
si avventurò sugli aridi sentieri
delle vette australi
cercò la via
nelle giungle dell'anima
sconfinate, spaventevoli
ne riconobbe il labirinto
per le sassose viottole
di Catamarca
e il cammino infinito
di Compostela
finché
di preghiera in preghiera
fisò il Nulla che attende
trascorsa la stagione
fu dato all'Ombra
del suo fulgore
solo resta in incerto chiaroscuro
d'un singulto
del cuore
la memoria.
* QUORE: grafia anomala per CUORE; parola da me usata anche altrove per designare l'attributo spirituale dell'essere umano. Dedicata a Paolo G., romano, ingegnere, che mi fu amico; morì a Frascati di una cardiopatia (1993).
* reperti: Paolo, tenace credente, scrisse fra gli altri un diario (inedito) di riflessioni etiche e ontologiche, sotto forma di rapporto alla Divinità.
* vette australi: Paolo lavorò per circa un anno in una miniera d'oro sulle Ande (a Fiambalá, dove morì una sua figlia ancora in fasce).
* Catamarca, Compostela: Paolo fu devoto della Virgen del Valle e si recò in pellegrinaggio al suo Santuario. Così anche a Compostela, percorrendo buona parte del Camino de Santiago, che, da tempo immemoriale, attraversa l'Europa in ogni senso.